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“La Scintilla” è la quinta raccolta di poesie di Paolo Battista
Dalla prefazione di Paolo Saggese:
Questo libro, La Scintilla di Paolo Battista, ci dice che in un certo senso siamo tutti malati, non meno di chi si abbandona al whisky, alla birra, ad una canna o ad altro. Siamo malati della vita malata che svolgiamo ogni giorno. Nel buio il poeta ha tuttavia le sue “scintille”, alcune davvero straordinarie.
Ho riletto più volte “Devo farci i conti con me stesso”, “Sotto il cielo malato delle dieciecinquantadue”, “La fine del giorno”, “Aprilecoviddiciannove”, “Libertà” e “Testamento”.
Il libro, tuttavia, non va letto come una biografia. Sarebbe l’errore più grave. Qui non si parla di una vita, non è la vita di un uomo, semplicemente, è metafora dell’umanità, è metafora di questi miliardi di esseri umani, che storditi di qualcosa corrono verso il vuoto.
Solo se prendiamo coscienza di questo, potremmo leggere l’autentica poesia di queste pagine.
Descrizione
“La Scintilla” è la quinta raccolta di poesia di Paolo Battista
La Scintilla
Dalla prefazione di Paolo Saggese:
Questo libro, La Scintilla di Paolo Battista, ci dice che in un certo senso siamo tutti malati, non meno di chi si abbandona al whisky, alla birra, ad una canna o ad altro. Siamo malati della vita malata che svolgiamo ogni giorno. Nel buio il poeta ha tuttavia le sue “scintille”, alcune davvero straordinarie.
Ho riletto più volte “Devo farci i conti con me stesso”, “Sotto il cielo malato delle dieciecinquantadue”, “La fine del giorno”, “Aprilecoviddiciannove”, “Libertà” e “Testamento”.
Il libro, tuttavia, non va letto come una biografia. Sarebbe l’errore più grave. Qui non si parla di una vita, non è la vita di un uomo, semplicemente, è metafora dell’umanità, è metafora di questi miliardi di esseri umani, che storditi di qualcosa corrono verso il vuoto.
Solo se prendiamo coscienza di questo, potremmo leggere l’autentica poesia di “La Scintilla” di Paolo Battista
Paolo Battista
Paolo Battista è nato a Sud dell’Equatore negli anni del punk e delle contestazioni, ha gli occhi scavati, i capelli neri e il corpo tatuato. Scrive poesie, racconti, canzoni, dipinge e ha una poetica tendenza alla sregolatezza dei sensi.
Dall’ottobre 2011 a dicembre 2016 è stato ideatore e redattore del mensile Pastiche Rivista. Negli anni romani ha fatto parte del collettivo artisticoletterario: Cardiopatici. Suona la batteria in un duo zoticorock: gli Album Zootique (con due dischi all’attivo: Love Sucks, 2014 e Non è nero, 2016).
Ha tenuto una rubrica di racconti: Sbevacchiando pessimo vino, sulla fanzine “Just Kids”, e ha curato una collana di ebook per il Menocchio editore: Gl’ebook di Pastiche, lavorando a quattro uscite!
Ha pubblicato quattro libri di poesie tra cui “Frittura di Cervello” (aprile 2019, Ensemble Edizioni) e ha scritto un atto unico, “MEMO”, Scuderi edizioni, 2010 (ispirato al Murale della Pace di Ettore de Conciliis) su richiesta dell’Associazione ambientalista Amici della Terra, in scena il 15 maggio 2011 nella chiesa di S. Francesco d’Assisi ad Avellino, dove il murales è esposto. “Siamo tutti figli di Caino” (2016. Alter Ego edizioni), il suo primo romanzo.
Paolo Battista è l’Arte e si dedica ad essa con tutta la sua anima senza alcuna pretesa.
Informazioni aggiuntive
ISBN | 978-88-946721-7-6 |
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Formato | 11,05 x 15,4 cm |
Pagine | 156 |
Progetto Grafico | Sara Cella |