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Non sono più una donna,
nè una madre di figli,
ma madre di milioni di fogli scritti da raccontare.
In mezzo al degrado umano parcheggiato in fondo alla notte sotto le luci al neon della giungla industriale, ritrovo la vita. Ritrovo “Howl” di Allen Ginsberg. Lì voglio restare. Entrando ed uscendo dai vicoli scuri della poesia, attaccata da visioni e sogni lucidi. Da morti e sommosse. Da urli sotterrati, da corpi incendiati, da vomiti di paure. Lì voglio restare. Presente alla musica d’arte e d’ascolto.
Al dolore e alla rabbia. A divorare libri che sanno di un presente fatto di parole in rivolta e di Anne Waldman, la poeta che parla veloce. Ho tanti urli che mi porto addosso. Di me solo resta un atto continuo di poesia collettiva resistente.
(dall’Introduzione di Fran Allen Zimmerman) Leggi l’anteprimaLa poetica di Biagio Accardi partecipa alla sofferenza dell’umano, mostra il paradosso e l’assurdità dei meccanismi artificiali della società post-industriale che imprigiona in vite frenetiche e senza senso, non tace dell’arroganza e della pochezza degli uomini invischiati in piccole gabbie che essi stessi si creano.
Leggi anteprimaIntroterra Edizioni: la casa editrice di strada specializzata nella poesia.
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