La questione femminile e l’urgenza di combattere il patriarcato

C’è chi sostiene che “la questione femminile non si risolve lottando contro il patriarcato“. Un’affermazione che, a una prima lettura, può apparire ragionevole o pragmatica, forse perfino un tentativo di spostare il dibattito su altri terreni. Tuttavia, questa posizione rischia di diventare non solo fuorviante, ma profondamente pericolosa. Non si può affrontare un problema ignorandone la radice.

Il patriarcato non è un concetto astratto o una teoria accademica priva di impatto concreto: è una struttura di potere che, per secoli, ha costruito la società su basi di disuguaglianza tra i generi. Questo sistema ha privato le donne del diritto alla parola, alla scelta, alla stessa autodeterminazione. Pensiamo ai diritti acquisiti negli ultimi cento anni: il suffragio, l’accesso all’istruzione superiore, il diritto al divorzio. Questi traguardi non sono arrivati per gentile concessione, ma sono stati il frutto di dure battaglie contro un sistema che vedeva nel potere maschile un pilastro intoccabile.

La questione femminile non è una semplice opposizione tra uomo e donna

Sostenere che la questione femminile possa essere risolta senza sfidare questa struttura significa, in pratica, accettarne l’esistenza. Significa ignorare che il patriarcato non è solo nei palazzi del potere, ma anche nella cultura dello stupro, nel divario salariale, nel doppio standard morale che giudica le donne diversamente dagli uomini. È nella nostra quotidianità, dai linguaggi che usiamo alle aspettative che imponiamo, e si nutre della complicità di chi preferisce non guardare troppo in profondità.

Certamente, la lotta al patriarcato non è semplice. Non si tratta di demonizzare il genere maschile né di ridurre tutto a uno scontro tra uomini e donne. Al contrario, combattere il patriarcato significa liberare anche gli uomini dagli stereotipi che li costringono in ruoli rigidi di forza, invulnerabilità e dominio. Significa costruire una società più libera per tutti, dove il genere non determini il valore di una persona o i suoi diritti.

Le alternative proposte da chi minimizza il problema – maggiore collaborazione tra i generi, empowerment individuale – sono insufficienti. Non si può costruire un edificio su fondamenta marce. Fino a quando le strutture patriarcali resteranno intatte, ogni tentativo di uguaglianza sarà fragile, temporaneo, soggetto a nuovi arretramenti.

Chi nega l’importanza di questa lotta ci chiede, in fondo, di rassegnarci allo status quo. Ma la neutralità in questo contesto è una forma di complicità. Rinunciare a combattere il patriarcato significa tradire l’aspirazione a una società davvero equa e giusta.

Un sistema radicato nella cultura e nelle istituzioni, altro che “questione femminile”

Il patriarcato è un sistema che si alimenta attraverso la cultura, le istituzioni e persino la psicologia collettiva. Lo vediamo nelle aspettative di genere che limitano le donne e gli uomini, nei pregiudizi che condizionano le carriere femminili e nella violenza di genere che rimane una piaga sociale. Secondo i dati delle Nazioni Unite, circa il 35% delle donne nel mondo ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita, un chiaro indicatore di come il patriarcato influenzi anche la sicurezza delle donne nella sfera privata e pubblica.

Non si tratta solo di violenza fisica: il patriarcato si manifesta in modi più sottili ma altrettanto pervasivi, come la mancanza di rappresentanza femminile nei ruoli decisionali. Solo il 26,7% dei parlamentari globali è donna, un segno che la parità di genere è ancora lontana. Inoltre, il divario salariale rimane un problema: secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), le donne guadagnano in media il 20% in meno degli uomini a livello globale.

Il ruolo delle donne nella perpetuazione del patriarcato

Un aspetto spesso trascurato è il ruolo che alcune donne assumono, consapevolmente o meno, nel perpetuare il patriarcato. Questo non significa colpevolizzare le donne, ma riconoscere che il sistema patriarcale influenza anche i loro comportamenti e scelte. Dalle madri che educano i figli maschi con standard più indulgenti rispetto alle figlie femmine, alle donne in posizioni di potere che scelgono di conformarsi a modelli maschili per essere accettate, il patriarcato si insinua ovunque.

Verso una società più equa

Scardinare il patriarcato non è un lusso o un ideale irraggiungibile: è una condizione imprescindibile per un futuro migliore. Questo richiede consapevolezza, educazione e un impegno collettivo. Le politiche di parità di genere, la promozione di una cultura del rispetto e la valorizzazione della diversità sono solo alcuni degli strumenti per iniziare a costruire una società più giusta.

La lotta al patriarcato non deve essere vista come una battaglia contro gli uomini, ma come un’opportunità per liberare tutti – uomini e donne – dai vincoli di un sistema oppressivo. Riconoscere il problema e affrontarlo alla radice è il primo passo verso una società che valorizzi davvero ogni individuo, indipendentemente dal genere. È una battaglia difficile, ma necessaria, e vale ogni sforzo.